Il potere delle storie semplici
Quando la ricerca della perfezione blocca e occorre fare un passo indietro, per ritrovare l’essenza di quello che siamo e riprendere la strada.
“Ciao, io sono la rubastorie e amo andare alla ricerca di storie della Sardegna che si sono perse, ingiallite o che semplicemente nessuno ha notato”.
Questa potrebbe essere la sintesi del mio progetto e potrebbe anche bastare così, le biografie troppo lunghe annoiano.
Ma se leggi questa newsletter è perché voglio fare un passo in più verso di te, che hai deciso di seguirmi anche qui, praticamente alla cieca.
Per poter iniziare questo nuovo viaggio ho bisogno di spezzare quella barriera che spesso divide chi pubblica sui social da chi legge. Spezzare quella sorta di velo messo sopra le vite di coloro che si espongono sui social, ma, in fondo, non si mostrano mai davvero.
Gli spoiler
Visto che questa newsletter sarà incentrata sugli spoiler, partiamo con il primo:
“sono una ragazza (quasi ragazza, ok 👍 ) che vive una vita come tante: mi sveglio molto presto, lavoro per buona parte della giornata tra Tempio e Sassari, corro tra supermercato e pulizie di casa e raccolgo briciole di tempo per le persone e le cose che amo.”
La mia vita, come la tua, è fatta di continui compromessi tra il tempo da dedicare a quello che vorrei fare (desideri, sogni, bisogni, scegli tu come chiamarli) e quello che invece è già destinato ad altro (doveri, necessità, richieste dagli altri).
Se lo dovessi dire in percentuale, nelle ore di luce dedico un 80% ai doveri e 20% ai piaceri. Ti ci ritrovi?
Che ne dici se riuscissimo ad utilizzare questo nuovo spazio per creare e preservare dei piccoli momenti di libertà e scambiarci pensieri sulle passioni che abbiamo in comune?
Le mie passioni le avrai intuite: la scrittura, la lettura, la Sardegna e le storie. E grazie a Storie Senza Fretta, questo è il nome di questo spazio, vorrei parlarti esattamente di tutto questo e di come si intreccia con la mia vita.
Vorrei però che fosse un dialogo aperto e costante con te. Voglio sapere cosa fai, cosa leggi, cosa ami, scrivimi ogni volta che vuoi. E prendiamoci un momento al mese, questo, in cui non si guarda l’orologio e in cui non si pensa ai doveri che a volte ci soffocano.
Questo è uno spazio tutto nostro. E soprattutto uno spazio semplice, con poche sovrastrutture, dove tornare all’essenziale.
Sì, proprio l’essenziale. Hai notato quante volte ci blocchiamo nei nostri progetti pensando di non essere abbastanza capaci, abbastanza adatti, di non essere tagliati per quella cosa lì, di non produrre niente che sia all’altezza delle aspettative altrui? Beh, ho deciso di dire basta e qui lo urlo ad alta voce:
“accettiamo le imperfezioni dei nostri progetti, non sono freni ma passarelle per arrivare dall’altra parte della strada.”
Ho passato mesi in silenzio a cercare di capire cosa potessi fare di più o di meglio per la pagina, a pensare a nuove strade, nuove idee. E sono andata a fondo, sempre più a fondo.
Alla fine ho capito che non importa il come, che devo solo farlo.
Che raccontare la Sardegna è un modo per riprendere contatto con le mie radici più profonde: me l’ha insegnato Costantino Nivola, che ha portato la sua arte dalla povertà estrema di Orani fino alla scintillante New York; me l’ha sussurrato Francesca Sanna Sulis, che aveva a cuore la propria emancipazione e per questo ha permesso che anche altre donne potessero accedervi; me l’hanno trasmesso le rivolte di Buggerru, Pratobello, Su Connottu, che ricordano che quando ti viene toccato qualcosa di caro non puoi stare in silenzio, ma devi scendere in strada, anche se hai solo la tua voce come arma.
Le storie, in fondo, specialmente quelle che funzionano e che ti restano dentro, hanno sempre dei messaggi molto semplici ed essenziali. Hanno alla base pochi concetti, che siano chiari, e sono accomunate da alcuni elementi: continui tentativi, costanti prove, frequenti fallimenti e qualche breve attimo di luce e speranza.
E quindi, che semplicità sia, sempre.
A proposito di cose semplici, partiamo da quello che ti ho promesso: il sondaggio per il libro del mese.
Ho pensato che ogni mese possiamo leggere insieme un libro di un autore sardo. Ti va?
Lo so che a casa ne hai tantissimi e spero di pescare anche tra quelli. La cosa importante è che il libro sia scelto da te, così sarò certa che ti piace davvero.
Ah si, visto che mi piace dare un nome a tutto, chiamerò questo spazio Niente da leggere.
Perchè in fondo siamo tutti afflitti dall’acquisto ossessivo compulsivo di libri, anche quando le nostre librerie ne sono piene. E questa è la giustificazione che ci diamo, come per i vestiti.
Per questo mese il tema è molto attuale e ho quasi paura a pronunciare questa parola: la guerra. Ne parliamo però per far emergere il sentimento di resistenza, di coraggio e di affermazione della propria libertà che si accende negli animi di coloro che di abbattersi non ne vogliono sapere. Di coloro che resistono e insistono sempre, nonostante tutto.
Anche grazie al suggerimento di un caro amico libraio oggi vi propongo due titoli:
Quelli dalle labbra bianche, di Francesco Masala: ha come sfondo la Seconda Guerra Mondiale, fotografata sul fronte russo dalla memoria del suo protagonista.
Mal di Pietre, di Michela Agus: qui il secondo conflitto mondiale si intreccia con i desideri e le aspirazioni amorose della sua protagonista.
Non ti scrivo molto altro sui due libri: uno perchè non li ho letti, e due perchè voglio lasciare a te la libertà di scelta e di ricerca.
Lascerò attivo il sondaggio per 3 giorni. Dopodiché sarà il momento di svelare il libro vincitore e ci troveremo il 24 maggio a parlarne insieme. Ti piace il programma?
Ultimo spoiler
La Seconda Guerra Mondiale sarà l’ambientazione della prossima storia, che uscirà il 7 maggio. E che sì, pubblicherò prima qui e poi nei social, come bonus per aver deciso di iscriverti al canale.
La storia parla di come anche i piccoli e gli ultimi del mondo possono fare la differenza e di quanto conti la passione e la determinazione dei singoli per creare dei piccoli miracoli.
Ah, un’ultima cosa. Mi piace l’idea di dirti cosa sto leggendo e vorrei sapere quali libri hai anche tu tra le mani. In questo periodo, complice anche il corso di scrittura/ lettura della scuola Fenysia, con la guida sapiente di Marcello Fois, ho preso in mano tanti piccoli capolavori:
Casa d’altri, Silvio D’Arzo: nel suo essere molto asciutto l’ho trovato ricchissimo e molto potente. Consigliatissimo.
Una storia semplice, Leonardo Sciascia: un giallo geniale, nella sua essenzialità.
La Passeggiata, Robert Walser: lo devo terminare e devo ancora comprenderlo, vi farò sapere.
Su Connottu, Romano Ruju: è stato utilissimo per raccontarvi la storia di Torramos a Su Connottu. Una piacevole lettura anche per chi come me non è abituato alle opere teatrali.
E tu quali letture vorresti consigliarmi?
Direi che ho detto tutto, forse anche troppo. Grazie per essere arrivato fino in fondo, ci leggiamo tra pochissimi giorni 🙂