Torramos a su connottu
Storia di una delle più coraggiose rivolte del popolo nella città di Nuoro
Cosa faresti se un giorno ti levassero la cosa a te più cara in assoluto, da cui dipende la tua vita e anche quella dei tuoi cari?
Il tema della terra è un tema attualissimo: in fondo è grazie ad essa se ci sentiamo appartenere ad un luogo. E se un giorno la terra che hai lavorato con il tuo sudore, dall’alba fin dopo il tramonto, ti venisse sottratta, tu cosa faresti? Quella terra per cui sfidi piogge, caldo torrido, cavallette e gelate. Che coltivi, che calpesti con amore, che curi, che tieni ordinata. Oggi è tua e domani non più.
Ecco, è in questo profondo attaccamento alla terra che nasce il seme della rivolta, nell’idea che un popolo senza una terra non possiede più niente, se non i propri ideali. Quelli per cui vale la pena sacrificarsi, anche a costo della propria vita.
Era da tempo che volevo raccontare questa storia e sì, lo so, sono sparita da mesi: avevo bisogno di ricaricare le batterie. Ma mi sono mancate le storie, mi è mancato raccontarle. E questa per me sta in cima alla lista delle storie da conoscere, ricordare e tramandare.
Per raccontarla ho deciso di riportare anche qualche passo del testo Su Connottu di Romano Ruju, una bellissima trasposizione teatrale della rivolta passata alla storia come la Rivolta de su Connottu, che rende perfettamente l’idea di cosa accadde a Nuoro quel lontano 26 aprile del 1868.
Come sempre la storia è nella Gallery.
Buona lettura














