Sono trascorsi 120 anni da quella giornata, passata alla storia come l'eccidio di Buggerru.
Sebastiano Satta la riassume con questi versi:
Sardegna! Dolce madre taciturna
Non mai sangue più puro
E innocente di questo ti bruciò
Penso che sia la sintesi perfetta, quella di una madre che piange i suoi figli, vittime innocenti di anni di sfruttamento, soprusi, angherie. Testimoni impotenti di altre morti e di altri figli pianti da madri vestite a lutto.
Tra le tante storie c'è quella di Giovanni Pilloni di Tramatza. Lui per quella miniera è morto, lui per i suoi compagni si è battuto. Lui è caduto sul campo di battaglia come un soldato. Ma non ha ricevuto nessuna medaglia, nessun riconoscimento. Il suo nome non compare nemmeno nella lapide commemorativa dell'eccidio di Buggerru.
E quindi la madre Sardegna piange anche questi figli: dimenticati, rinnegati, senza traccia nella memoria dei vivi.
Li piange tutti, anche oggi, nessuno escluso.
La storia completa è nella Gallery, buona lettura












