È un fresco e ventoso 17 maggio del 1935 e siamo ad Orgosolo. Antonia tra poco più di un mese compirà 16 anni. Ha il viso morbido e candido che ricorda tanto quella foto. Lei se ne vergogna ancora, ma il padre, l’anno prima, la convinse a farsi fotografare da Ugo Pellis, che la volle immortalare con l’abito tradizionale da sposa e da nubile, quello che usavano nelle feste. Antonia nella foto non sorride, guarda con timore e pudore l’obiettivo e si capisce che non vede l’ora che tutto finisca.
Seconda di 10 figli, ha sulle sue spalle, anche se così giovani, il peso di una famiglia da portare avanti e di fratelli e sorelle da crescere, anche se i genitori Agostino e Grazia fanno già molti sacrifici per recuperare tutto ciò che serve. Ma uno stipendio, quello di suo padre, da solo non basta. E lei, finita la quarta elementare, si dedica totalmente alla famiglia, pur frequentando con assiduità la sezione Femminile dell’Azione Cattolica e la chiesa.
Ha quasi 16 anni Antonia e sta per attraversare quel confine che separa l’infanzia dal mondo dei grandi. E anche se i suoi valori sono solidi come quelli di un’adulta, è ancora pura e immacolata come una bambina. E proprio la protezione di questa sua purezza sarà pagata ad un prezzo carissimo…
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